Whistleblowing: Sanzione ANAC di 5.000 euro per una Dirigente Scolastica per Ritorsioni contro un DSGA – Analisi della Delibera

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha recentemente emesso una delibera che condanna una dirigente scolastica a una sanzione amministrativa di 5.000 euro per aver adottato misure discriminatorie nei confronti del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA) facente funzioni, in violazione delle norme sul whistleblowing. Il caso sottolinea l’importanza della tutela dei segnalanti e pone in evidenza l’impegno di ANAC nel contrastare comportamenti ritorsivi sul luogo di lavoro.

La normativa sul whistleblowing

La normativa italiana sul whistleblowing (Legge n. 179/2017) mira a garantire protezione ai lavoratori che segnalano illeciti o irregolarità all’interno dell’ambiente lavorativo. La legge prevede che le segnalazioni siano tutelate e che siano vietate ritorsioni o discriminazioni nei confronti dei segnalanti. Qualsiasi violazione di queste disposizioni può portare a sanzioni amministrative e a conseguenze disciplinari per i responsabili.

La vicenda nel dettaglio

Il caso oggetto della delibera riguarda un DSGA facente funzioni che aveva segnalato presunte criticità al Referente del Responsabile Anticorruzione dell’istituto. A seguito della segnalazione, il DSGA ha denunciato di essere stato escluso, con modalità discriminatorie, dalla possibilità di continuare a ricoprire il ruolo per l’anno scolastico successivo.

Le azioni discriminatorie

L’indagine di ANAC ha evidenziato che la dirigente scolastica ha emesso un decreto per l’assegnazione dell’incarico di DSGA a un altro dipendente, basandosi su una graduatoria d’istituto riferita all’anno scolastico precedente. Questo espediente ha escluso il segnalante dalla nomina, nonostante fosse regolarmente inserito nella graduatoria provinciale aggiornata.

Secondo ANAC:

– Tempistica sospetta: La coincidenza temporale tra la segnalazione del DSGA e l’adozione del decreto discriminatorio suggerisce una chiara relazione causa-effetto.

– Scelta arbitraria della graduatoria: La dirigente ha ignorato la graduatoria provinciale, scegliendo una graduatoria d’istituto non più valida e inappropriata per l’assegnazione dell’incarico.

– Assenza di giustificazioni valide: Non sono state fornite motivazioni plausibili che escludessero una finalità punitiva nell’adozione del decreto.

Conclusioni della delibera ANAC

L’ANAC, nella sua delibera, ha dichiarato che il comportamento della dirigente scolastica viola la normativa sul whistleblowing. Gli argomenti difensivi presentati dalla dirigente sono stati giudicati “inconferenti”, in quanto non hanno dimostrato che le decisioni adottate fossero motivate da ragioni estranee alla segnalazione effettuata dal DSGA.

La sanzione di 5.000 euro imposta dall’ANAC serve non solo come punizione per l’azione discriminatoria, ma anche come monito per prevenire comportamenti simili in futuro.

Implicazioni e riflessioni

Questo caso evidenzia alcuni aspetti fondamentali:

  1. Centralità della tutela del whistleblower: Le istituzioni sono chiamate a garantire un ambiente di lavoro in cui chi denuncia illeciti possa sentirsi protetto da eventuali ritorsioni.
  2. Responsabilità dei dirigenti: Coloro che ricoprono posizioni di leadership devono rispettare le norme etiche e giuridiche, evitando decisioni arbitrarie o discriminatorie.
  3. Ruolo di ANAC: L’intervento tempestivo e incisivo dell’Autorità dimostra l’importanza di un ente di vigilanza efficace nella promozione della legalità e della trasparenza.

La delibera di ANAC è consultabile per intero sul nostro sito, offrendo un quadro completo delle motivazioni e delle evidenze raccolte durante l’indagine.

ANAC – Delibera n. 587 del 16 dicembre 2024

Presunte misure ritorsive subìte a seguito di segnalazioni di illeciti ex art. 54-bis del d.lgs.165/01- Procedimento sanzionatorio ai sensi dell’art. 54-bis co. 6 primo periodo del d.lgs. 165/2001.